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Auto-cura

Nei casi con linfedema iniziale e di lieve entità oppure nei casi con linfedema più avanzato ma già sottoposto a trattamenti decongestivi intensivi è necessario applicare da parte della persona con linfedema le specifiche tecniche di auto-cura domiciliare, in grado di mantenere sotto controllo la patologia senza dover ricorrere di frequenti a trattamenti di richiamo presso le strutture sanitarie. Le tecniche di auto-cura rappresentano un adattamento delle tecniche normalmente applicate dall’operatore sanitario, in modo da essere fruibili direttamente dal paziente o da un suo familiare.
L’applicazione di queste tecniche deve però avvenire, come le terapie decongestive intensive, su indicazione medica, non in maniera improvvisata ma soltanto dopo un adeguato periodo di formazione attraverso la partecipazione a specifici Corsi di addestramento alle tecniche di Autocura. L’Auto-Cura deve ovviamente essere abbinata all’adozione di adeguati stili di vita, così come appreso negli Incontri di Educazione Terapeutica.

Le tecniche utilizzate in Auto-cura sono le seguenti:

TUTORE ELASTICO:

è lo strumento più importante nel mantenere controllato il linfedema opponendosi al tentativo della linfa di ristagnare nei tessuti. Deve essere indossato al mattino e rimosso prima del riposo notturno. Viene prescritto dallo specialista e va acquistato presso sanitarie qualificate. Perché sia efficace è necessario che abbia la giusta forza di compressione e il modello sia adeguato alla patologia (necessaria prescrizione dello Specialista) e che le dimensioni (taglia) sia adeguate all’arto (per questo è opportuno rivolgersi a Sanitarie specializzate). Talora può
essere necessario ricorrere a tutori confezionati su misura.

In alcune situazioni può essere consigliato anche l’utilizzo di  tutori da indossare specificamente durante le ore del riposo notturno (tutori notturni): sono morbidi, non compressivi e realizzano una stimolazione meccanica comunque efficace a favorire un riassorbimento dei fluidi.AUTOBENDAGGIO:

La tecnica di auto-bendaggio linfologico può essere appresa direttamente dal paziente o da un suo familiare: può essere applicato anche solo nelle ore notturne ed è in grado di far recuperare rapidamente il linfedema che può talora presentarsi alla sera nonostante l’uso del tutore elastico.

AUTO-MASSAGGIO:

applicato direttamente dal paziente o da un suo familiare risulta particolarmente utile nei casi di linfedema in aree in cui non può essere utilizzato un tutore elastico specifico (es. linfedema del seno, della regione genitale). Può essere anche utilizzato per drenare quei fluidi che tendono comunque ad accumularsi la sera, nonostante il corretto uso del tutore elastico. Particolarmente importante inoltre l’auto-trattamento della cicatrice chirurgica ed il trattamento delle protesi mammarie interne (da applicare sempre dopo adeguato apprendimento e prescrizione dello Specialista).

 

 

PRESSOTERAPIA DOMICILIARE: esistono apparecchiature che possono essere utilizzate a domicilio dallo stesso paziente o da un suo familiare, garantendo le medesime prestazioni degli apparecchi ad uso professionale ma a costi inferiori. La prescrizione della pressoterapia domiciliare deve essere sempre fatta sempre dallo Specialista linfologo  che dovrà indicare, oltre alle caratteristiche dell’apparecchio, la pressione da utilizzare, la durata della seduta e la loro frequenza.

 

GINNASTICA ISOTONICA DOMICILIARE:

Oltre ad esercizi che sono in grado di mantenere una corretta dinamica articolare a livello del rachide cervicale e del cingolo scapolare per l’arto superiore, per il rachide lombare, l’anca per l’arto inferiore, vengono proposti esercizi specifici in grado di determinare un maggiore recupero dei fluidi da parte del sistema venoso e linfatico nell’arto con linfedema (esercizi decongestivi).

Alcuni esercizi inoltre sono specificamente studiati per pazienti con patologie associate al linfedema (es. sindrome dello stretto toracico superiore, presenza di corde linfatiche ascellari).

 

Particolarmente utile l’Idrokinesiterapia: l’acqua ha un effetto compressivo idrostatico che consente il drenaggio dei fluidi quando il corpo è immerso. In acqua vengono potenziati gli effetti drenanti degli esercizi decongestivi consentendo al paziente di lavorare in parziale assenza di gravità, condizione ideale se il soggetto è in soprappeso o presenta problematiche osteo-articolari o ortopediche che renderebbero difficoltosi o impraticabili gli stessi esercizi in palestra.